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Emily O’Reilly, gli europei devono sapere quello che i propri governi fanno a Bruxelles

Emily O’Reilly, gli europei devono sapere quello che i propri governi fanno a Bruxelles

K metro 0 – Bruxelles – Secondo il mediatore europeo Emily O’Reilly, i governi nazionali europei tentano spesso di scaricare su Bruxelles ‘colpe’ derivanti da decisioni proprie alimentando di conseguenza i populismi. Scaricare le colpe su Bruxelles di una decisione impopolare, secondo il difensore civico europeo, è un atteggiamento scorretto da parte degli stati europei

K metro 0 – Bruxelles – Secondo il mediatore europeo Emily O’Reilly, i governi nazionali europei tentano spesso di scaricare su Bruxelles ‘colpe’ derivanti da decisioni proprie alimentando di conseguenza i populismi. Scaricare le colpe su Bruxelles di una decisione impopolare, secondo il difensore civico europeo, è un atteggiamento scorretto da parte degli stati europei e proprio per questo da circa un anno, dopo accurate indagini, Emily O’Reilly sta cercando delle contromisure. Secondo il mediatore europeo il Consiglio dovrebbe sistematicamente rendere pubbliche le posizioni degli Stati membri nelle riunioni preparatorie e queste dovrebbero produrre documenti di facile e veloce accessibilità. Sebbene il suo rapporto è stato recapitato allo stesso Consiglio dell’Unione Europea, oltre tre mesi fa finora, nonostante i termini scadessero il 9 maggio, non è arrivata alcuna risposta. Proprio per questo il difensore civico europeo lancia un appello: “Gli europei devono sapere quello che i propri governi fanno a Bruxelles, specialmente quando producono legislazione comunitaria che ha effetti diretti sulle loro vite” e aggiunge: “Produrre più informazione pubblica aiuterebbe anche a scoraggiare i ministri dal dare la colpa a Bruxelles per le leggi che loro stessi contribuiscono a definire e adottare”.

Già in febbraio Emily O’Reilly aveva esortato gli stati membri a porre fine alla segretezza dei dibattiti, affermando che i governi dell’Unione europea non dovevano nascondere i loro dibattiti dietro un muro di segretezza, ma dichiarare apertamente le loro posizioni sulle proposte di leggi dell’UE: “È quasi impossibile per i cittadini seguire le discussioni legislative in seno al Consiglio tra i rappresentanti dei governi nazionali. Questo approccio “a porte chiuse” rischia di alienare i cittadini e alimentare sentimenti negativi”. Secondo Emily O’Reilly gli stati europei sono spesso restii a rivelare ai loro cittadini le decisioni politiche specie se impopolari e l’UE sembra essere quindi un capro espiatorio perfetto a cui addossare ogni responsabilità politica. Per fortuna nell’UE esistono figure come Emily O’Reilly (eletta per la prima volta come Mediatore europeo a luglio 2013) di grande statura etica.

Ricordiamo a proposito una sua dichiarazione del 2014: “La mia ambizione è quella di sostenere le istituzioni dell’Unione Europea a diventare maggiormente efficaci, trasparenti ed affidabili aumentando strategicamente la visibilità e l’impatto dell’attività del Mediatore europeo”. Il Mediatore europeo è una figura importantissima che si occupa delle denunce contro le istituzioni e gli organi dell’Unione Europea. Il cittadino può presentare una denuncia al Mediatore europeo per i casi di cattiva amministrazione da parte di tali istituzioni od organi.

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