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Corte Ue: legge italiana su reati Iva in linea con la normativa comunitaria

Corte Ue: legge italiana su reati Iva in linea con la normativa comunitaria

K metro 0 – Bruxelles – La Corte di Giustizia Ue conferma la regolarità della norma italiana del 2015 che portava da 50mila a 250 mila euro la soglia di non punibilità per i reati Iva, in quanto la legge è in linea con le norme Ue. Quindi, chi non paga l’Iva non commette reato

K metro 0 – Bruxelles – La Corte di Giustizia Ue conferma la regolarità della norma italiana del 2015 che portava da 50mila a 250 mila euro la soglia di non punibilità per i reati Iva, in quanto la legge è in linea con le norme Ue. Quindi, chi non paga l’Iva non commette reato penale se l’ammontare versato non supera i 250 mila euro. La Corte Ue si è espressa su richiesta del Tribunale di Varese sul caso dell’imprenditore Mauro Scialdone, amministratore della Siderlaghi S.r.l. Questi è stato sottoposto a procedimento penale per non avere versato, entro il termine di legge, l’Iva dovuta per l’anno 2012 in base alla dichiarazione annuale, ammontante a circa 175mila euro. Dopo la contestazione dell’illecito da parte dell’Agenzia delle entrate, la Siderlaghi ha optato per il pagamento rateizzato dell’Iva entro 30 giorni dalla comunicazione dell’Agenzia. Il 29 maggio 2015, il Tribunale di Varese ha esercitato l’azione penale contro Scialdone chiedendo un’ammenda di 22500 euro. Qualche mese dopo arriva il decreto legislativo 158/2015 che porta la soglia di non punibilità a 250 mila euro. Norma applicabile anche retroattivamente, quindi anche al caso in questione. Il Gip di Varese è voluto andare fino in fondo, interpellando anche la Corte Ue, chiedendo se la legge violasse il principio di equivalenza sancito dalla normativa europea. La Corte Ue ne ha confermato la regolarità, salvando l’imprenditore.

Restando nell’ambito del fisco, ci sono altre novità per l’Italia. Infatti, è possibile, da mercoledì 2 maggio, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, modificare e inviare il modello precompilato di 730 per la dichiarazione dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati. Questo modello di 730 precompilato, cioè già compilato in tutte le sue voci, rende più semplice inviare la propria dichiarazione dei redditi senza rivolgersi a un commercialista o a un Caf. Mentre i lavoratori autonomi continueranno ad usare il modello Redditi persone fisiche (Uni.Co.), anche quest’ultimo precompilato e si può inviare da giovedì 10 maggio.

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