K metro 0 – Bruxelles – I whisteblower, cioè gli informatori che hanno portato allo scoperto casi come Dieselgate, Panama Papers e Cambridge Analytica, saranno tutelati dalla nuova normativa proposta dalla Commissione Europea. Così, in tutti gli Stati membri, verrà garantita protezione per chi denuncia pubblicamente violazioni al diritto dell’Ue nelle seguenti materie: appalti pubblici,
K metro 0 – Bruxelles – I whisteblower, cioè gli informatori che hanno portato allo scoperto casi come Dieselgate, Panama Papers e Cambridge Analytica, saranno tutelati dalla nuova normativa proposta dalla Commissione Europea. Così, in tutti gli Stati membri, verrà garantita protezione per chi denuncia pubblicamente violazioni al diritto dell’Ue nelle seguenti materie: appalti pubblici, riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, sicurezza dei trasporti, dei prodotti, sicurezza nucleare, degli alimenti e dei mangimi, salute pubblica, salute e benessere degli animali, protezione dei consumatori, tutela della vita privata, protezione dei dati e sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, servizi finanziari, norme Ue sulla concorrenza, sulla imposta sulle società.
La Commissione chiarisce anche gli obblighi per le imprese. Infatti, tutte le imprese con più di 50 dipendenti o con un fatturato annuo superiore ai 10 milioni di euro dovranno prevedere una procedura interna per gestire le segnalazioni. Inoltre, la nuova normativa si applicherà a tutte le amministrazioni statali e regionali e a tutti i comuni con più di 10.000 abitanti. Sono previsti canali di comunicazione interna per gli informatori all’interno di aziende ed enti. Deve essere denunciata e sanzionata qualsiasi forma di ritorsione e garantita una consulenza gratuita e mezzi di ricorso adeguati alla persona che ha segnalato le ritorsioni subite, con onore invertito, infatti spetterà all’azienda o alla persona che è stata accusata di ritorsione, il dimostrare che il fatto non sussiste. Coloro che informano saranno protetti in sede di procedimento giudiziario.
Fino ad oggi, solo 10 Stati membri prevedono una piena tutela per gli informatori, gli altri paesi solo una protezione parziale, applicata solo in specifici settori e per alcune categorie di lavoratori. È, infatti, la prima volta che le regole sono studiate per essere applicate su base comunitaria.
Vera Jourova, Commissaria per la Giustizia, sostiene che il dovere dell’Ue è quello di “sostenere chiunque sia pronto a correre il rischio di smascherare violazioni gravi del diritto dell’Ue. Dobbiamo farlo per i cittadini europei onesti”. E Frans Timmermans , primo vicepresidente della Commissione europea, dichiara: “Molti dei recenti scandali non sarebbero mai venuti alla luce se chi aveva accesso ad informazioni privilegiate non avesse avuto il coraggio di parlare. Chi lo ha fatto si è però assunto rischi enormi. Per questo motivo, garantendo una miglior protezione agli informatori, saremo maggiormente in grado di individuare e prevenire eventuali minacce al pubblico interesse”.