K metro 0 – Nazran – Le Ong sono nel mirino di Ramzan Kadyrov, luogotenente di Putin in Cecenia che, evidentemente, considera le organizzazioni umanitarie un pericolo per il suo potere incontrastato. Memorial, la principale organizzazione russa per la tutela dei più deboli, è stata chiusa e il suo capo locale, Oyub Titiyev, arrestato per
K metro 0 – Nazran – Le Ong sono nel mirino di Ramzan Kadyrov, luogotenente di Putin in Cecenia che, evidentemente, considera le organizzazioni umanitarie un pericolo per il suo potere incontrastato. Memorial, la principale organizzazione russa per la tutela dei più deboli, è stata chiusa e il suo capo locale, Oyub Titiyev, arrestato per della marijuana trovata nella sua macchina che, come spiega Oleg Orlov, il responsabile del programma «Punti caldi» dell’Ong, sicuramente, sarebbe stata piazzata lì dagli agenti di polizia che dipendono da Kadyrov. Dopo l’arresto, l’incendio. La sede di Memorial viene incendiata, bruciando computer, documenti, ogni cosa. Secondo il direttore di Memorial in Inguscezia, Timur Akiev, si tratterebbe di incendio doloso, spiega, infatti: “abbiamo trovato una bottiglia di benzina e le telecamere di sicurezza mostrano chiaramente che i colpevoli sono due uomini che hanno agito a volto coperto.” Seguono altre azioni intimidatorie. In Daghestan viene incendiata la macchina di una degli avvocati che stanno seguendo al vicenda e, ancora, gli attivisti di Memorial ricevono un sms minatorio: «State camminando sull’orlo del baratro. La prossima volta vi bruceremo con il vostro ufficio». La polizia per sei ore ha negato ai legali di Memorial di aver arrestato Titiyev. Durante quelle ore alcuni agenti sono andati a casa dell’attivista a cercare i suoi familiari, non trovandoli, infatti, avevano fatto in tempo a fuggire dalla Cecenia. Un episodio emblematico di quello che succede in quella zona dove sempre più frequenti sono i rapimenti, le torture e le esecuzioni sommarie.