K metro 0 – Roma – Il protezionismo di Donald Trump potrebbe mettere a rischio le esportazioni europee. Il Presidente Usa potrebbe imporre dazi molto pesanti su merci importate negli Stati Uniti, come acciaio e alluminio che saranno, rispettivamente, del 25% e del 10%, commentando così: “Proteggo i lavoratori americani, proteggo la sicurezza nazionale”. Questo
K metro 0 – Roma – Il protezionismo di Donald Trump potrebbe mettere a rischio le esportazioni europee. Il Presidente Usa potrebbe imporre dazi molto pesanti su merci importate negli Stati Uniti, come acciaio e alluminio che saranno, rispettivamente, del 25% e del 10%, commentando così: “Proteggo i lavoratori americani, proteggo la sicurezza nazionale”. Questo avrebbe un impatto sull’ economia mondiale, specialmente su Russia, Cina e, anche, sull’Europa che perderebbe 5,8 miliardi di euro nelle esportazioni. Oltre ad acciaio e alluminio, Trump sta pensando di proteggere con le sue regole anche l’industria automobilistica, ciò avrebbe un forte impatto per le industrie automobilistiche europee, coreane e giapponesi. La politica protezionistica di Trump sui dazi su acciaio e alluminio viola i principi stabiliti dall’Organizzazione mondiale del Commercio. L’Ue, rendendosi disponibile ad una collaborazione con gli Stati Uniti per trovare una soluzione prima che la situazione diventi insostenibile, sta, comunque, pensando a delle contromisure. Queste mirerebbero a chiudere le esportazioni statunitensi, in particolare, verso loro prodotti iconici come i jeans Levi’s, le motociclette Harley-Davidson e il Whisky bourbon, per un giro di affari di circa 2,8 miliardi di dollari. Il presidente del gruppo Ppe all’Europarlamento, Manfred Weber ha dichiarato, attraverso dei tweet, che: “Deploriamo profondamente l’annuncio di Trump sui dazi. L’Ue non vuole una guerra commerciale. Ma non accetteremo questo comportamento aggressivo dagli Usa senza reagire”. Prosegue con un secondo tweet: “L’Europa deve essere chiara e ferma ma proporzionata nella sua risposta agli Usa”. E ancora : “Dovremmo rimanere calmi e agire in modo razionale. L’Europa crede nella partnership e nella costruzione di ponti. Il commercio equo e libero tra le nostre economie va a vantaggio della gente”. Il maggior danno lo avrebbero economie che puntano sulle esportazioni verso gli Usa, tra le quali l’Italia che si è piazzata all’ottavo posto nella classifica dei paesi importatori negli Stati Uniti, superando , addirittura la Francia, con un interscambio che ha superato i 55 miliardi di euro e con un incasso netto per l’Italia di circa 25 miliardi. Nei giorni scorsi Cecilia Malmstrom, commissario al Commercio, ha dichiarato: “Se gli Stati Uniti continueranno su questa strada, l’Unione reagirà in maniera proporzionata ed equilibrata” e ribadisce che il dialogo resta, comunque, la prima opzione.