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2 giugno, festa della Repubblica: Mattarella: “Libertà e uguaglianza, pilastri della costituzionale”

2 giugno, festa della Repubblica: Mattarella: “Libertà e uguaglianza, pilastri della costituzionale”

K metro 0 – Roma –  “Celebriamo oggi il 77° anniversario della nascita della Repubblica. I valori della scelta del 2 giugno 1946, trasfusi nella Carta costituzionale di cui ricordiamo i 75 anni di vita, continuano a guidarci nel cammino di un’Italia autorevole protagonista in quell’Unione Europea che abbiamo contribuito a edificare. Libertà, uguaglianza, solidarietà,

K metro 0 – Roma –  “Celebriamo oggi il 77° anniversario della nascita della Repubblica. I valori della scelta del 2 giugno 1946, trasfusi nella Carta costituzionale di cui ricordiamo i 75 anni di vita, continuano a guidarci nel cammino di un’Italia autorevole protagonista in quell’Unione Europea che abbiamo contribuito a edificare. Libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità sono pilastri fondamentali della nostra Carta costituzionale”, ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio al capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.

Ad aprire le celebrazioni, l’alzabandiera solenne all’Altare della Patria e l’omaggio al Milite Ignoto da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

“La comunanza di intenti e la sinergia che esprimono con i contingenti di altri Paesi, nell’ambito delle missioni determinate dalla comunità internazionale sono elementi cruciali per la costruzione di una architettura di sicurezza condivisa, fondamento di stabilità sociale e benessere collettivo -prosegue il capo dello Stato-. L’orizzonte di una difesa europea realmente integrata è la nuova sfida che attende le Forze Armate. I riconoscimenti degli alleati e dei Paesi amici, la stima e l’affetto delle popolazioni che i nostri militari assistono, sono prova eloquente della qualità del loro impegno e della credibilità conquistate nelle missioni di pace e di sicurezza al servizio del bene comune”.

Mattarella, nel suo messaggio esprime anche gratitudine a tutti i caduti: “nel ricordo di quanti hanno donato la vita per difendere e diffondere questi valori, rivolgo il mio pensiero a tutti i caduti e alle loro famiglie.

La cerimonia – riporta l’Adnkronos – iniziata stamane all’Altare della Patria per di deposizione della corona d’alloro. Il picchetto interforze ha tributato gli onori militari al Capo dello Stato, salutato da un applauso della folla, e la banda ha eseguito l’Inno di Mameli. Ad accogliere le autorità presenti il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Partecipano alle celebrazioni i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra. Presenti alle celebrazioni anche il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il Capo della Polizia Vittorio Pisani e il segretario generale della Difesa Luciano Portolano.

Il Capo dello Stato, in un video messaggio rivolto gli italiani all’estero ha detto: “numerose sono le vicende legate a concittadini illustri, che hanno percorso strade e rotte in tutto il mondo, disseminandolo di arte, bellezza, cultura, sapienza, saper fare. Accompagnate, anche, dall’emigrazione, provocata da condizioni di povertà”.

“Tanti italiani hanno cercato fortuna altrove; creando ricchezza, e civiltà, grazie al lavoro e all’impegno sviluppati. Questa – moltitudine – di nostri concittadini – non senza, iniziali, difficoltà e diffidenze – ha contribuito, largamente, alla crescita, economica e civile, dei Paesi ospitanti; integrandosi, perfettamente, in quei contesti, con ingegno, passione e nuovo spirito civico”, aggiunge Mattarella.

“L’emigrazione – con i drammi, e i sacrifici, che l’accompagnarono – fu di apporto anche allo sviluppo della madrepatria: favorendo il potenziamento dei commerci e dei collegamenti; accrescendo investimenti, e redditi, con le rimesse degli emigrati; ampliando la visione del mondo; e costituendo un bagaglio, impareggiabile, di esperienze, e formazione, per coloro che scelsero di rientrare. Una storia, di privazioni, tribolazioni e, comunque, di riscatto e di successo”, sottolinea il capo dello Stato.

“Oggi, lavorare all’estero, non dovrebbe più rappresentare, per nessuno, una scelta obbligata – non priva di disagi e di rischi – bensì una opportunità, specialmente per i giovani”, continua Mattarella.

“È responsabilità, della Repubblica, far sì che si tratti di libera scelta. Il bagaglio di esperienze, umane e professionali, maturato in altre realtà, in altri Paesi, valorizza i talenti che vanno all’estero -prosegue il capo dello Stato-. Talenti, preziosi e apprezzati; consapevoli di come l’incontro, il confronto, il dialogo tra culture, la circolazione di idee e di concezioni diverse, sia lievito per l’avanzamento in tutti i campi. Si tratta di passare dalla “fuga” dei cervelli, alla circolazione dei talenti; alimentando un circuito, virtuoso, di capacità e di competenze”.

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Nizar Ramadan
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